"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


mercoledì 9 gennaio 2008

Scala a chiocciola



In Australia, quel giorno, stava arrivando il tramonto.

Avevamo corso una folle gara contro la luce che svaniva, per arrivare sotto l'enorme albero giusto in tempo perchè le fronde si colorassero di scuro mentre il cielo esplodeva in una tenue, velluatata, kermesse pastello.

L'enorme albero era stato fornito, da qualche guardiano buontempone, di tondini di acciaio: di quelli che si vedono spuntare dal cemento armato in prossimità di qualche edificio abbandonato dell'edilizia popolare dei favolosi '70. Questi gradini di ferro correvano lungo la corteccia alla distanza di circa un passo, con un rialzo di almeno una spanna e mezza. Ce ne saranno stati un'infinità di mille.

Salivano e si inerpicavano, permettendo a chi ne avesse la pelle di trasformarsi per una buona mezz'ora in un simulacro d'edera e arrantolasi fino alla chioma gigante.

Lassù, sua maestosità l'albero gigante era stato provvisto di una piattaforma rinforzata con tanto di ringhiera mimetica in legno e ferro. Vi si arrivava attraverso un comodo pertugio nel fondo. Una capanna alla Crusoe in stile ludico-ricreativo: senza tetto, piazzata sopra il più alto tronco verde di tutta l'Australia dell'Ovest, nelle colline della zona di Margaret River.

Sono arrivato lassù eccitato, sudato e meravigliato.

1h, 17' e qualche secondo.
Tanto c'è voluto perché mi riprendessi e mi accorgessi di dove mi trovavo.

Tornato alla botola, guardati i tondini che non celavano affatto l'altitudine, e provato quel senso di impotenza da vertigine che attanaglia lo stomaco e tutto quello che si trova negli immediati dintorni, ho fatto voto di non scendere mai più.

Sono diventato l'eremita del grande albero.
Passate a trovarmi. Adoro i cookies secchi, il caffé solubile con zucchero alla vaniglia e conosco la verità sul mistero del Santuario del Saltafosso a Tiblisi.
Vi cambierò la vita.

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