"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 12 marzo 2012

Ricordo

Che poi, un giorno o l'altro, si sarebbe voltato e di tutto quello che era successo non si sarebbe ricordato più. Dimenticava, lo sapeva. Dimenticava questo, dimenticava quello. Dimenticava come si baciava, dimenticava di aver comprato lo yogurt, dimenticava quando aveva chiamato il tal tizio per la tal cosa. Dimenticava tutto. Tutto sembrava scorrere in un eterno presente, un flusso continuo. Tutto, comprese le emozioni.


Si era dimentimenticato le rabbie, le gioie, le risate, i pianti. Tutti con la stessa facilità, la medesima leggerezza. Si era dimenticato così tante volte chi era, da pensare di non essere mai stato nessuno. Si alzava la mattina convinto di qualcosa, che immancabilmente, prima di pranzo era diventato qualcosa d'altro, per merenda era altro ancora e per cena nemmeno si ricordava più che era stato convinto di qualcosa.


Un eterno presente, tutto e il contrario di tutto. C'erano delle cose nelle quali credeva, certo. Ma in fondo non era convinto nemmeno di quelle. Sembrava gli rimanessero attaccate, più che altro. Un po' come il martello di quel super-eroe con le ali sull'elmo. Lo roteava sopra la testa, faceva il gesto di gettarlo lontano, e il martello se lo portava appresso, facendolo volare nell'universo e oltre.


Sapeva che un giorno si sarebbe girato e avrebbe dimenticato che dimenticava. Un giorno, si sarebbe guardato allo specchio e non avrebbe più potuto dire che il mondo di prima gli scorreva addosso come acqua. Quel giorno non avrebbe più potuto dire che le emozioni evaporavano dentro di lui senza lasciar traccia. Quel giorno non avrebbe più potuto dire che non soffriva, che non amava, che dimenticava i baci, i pugni e i morsi della vita.


Quel giorno avrebbe dimenticato di non saper ricordare, e avrebbe ricordato come non dimenticare.