Tra un'onda e l'altra, tra un tuffo in torrente e l'altro, tra una notte insonne e l'altra, dall'ultima volta che ho scritto delle mie letture, mi sono passate fra le dita le pagine di:
- Il Mondo Sommerso, di J.G. Ballard. La storia della perdita dell'esistenza, nell'entropica calura di un mondo ormai non più adatto alla forma umana.
- Lolita, di Vladimir Nabokov. Un monologo ossessivamente tenero e romanticamente invasato sull'impossibilità di possedere ciò che per sua natura è ingenuo e immacolato - e per questo affascinante - senza alterarlo irrimediabilmente.
- Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne. Strabiliante racconto di fantascienza ottocentesca, con tutti i tipici eccessi di fiducia nelle Scienze o nell'Uomo, di obiettivi utopici, di volontà messianiche e missioni gargantuesche.
- I tre moschettieri, di Alexander Dumas. Le avventure di un giovane armato solo delle sue abilità e della sua incoscenza, talvolta scambiata per coraggio, altre volte per pura ingenuità. Il titolo resta incomprensibile: visto che i veri protagonisti sembrano essere più i lacché dei moschettieri, che i moschettieri stessi.
- Wave watching, una guida illustrata per l'osservatore di onde, di Gavin Pretor-Pinney. Il "come e perché" assolutamente geniale sulle onde, in ogni loro singola forma: da quelle marine a quelle sonore, a quelle sociali, a quelle del corpo umano.
- Feste galanti, di paul Verlaine. Poesie romantiche, erotiche, passionali nella loro forma più nobile ed estemporanea.
- La Cavalcata dei morti, di Fred Vargas. Un'altra profonda e arzigogolata avventura per il personaggio più riuscito della scrittrice francese: questa volta il Commissario Adamsberg se la deve vedere con una masnada di fantasmi vendicatori.
- Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro. Delicato monologo di una fantascienza ancor più delicata. Da leggere immediatamente prima o immediatamente dopo aver visto il film ad esso ispirato.
- L'uomo verticale, di Davide Longo. Senza come e senza perché, si è catapultati con il protagonista in un futuro terribile, nel quale tutto sembra perdere la propria forma originaria, e la lotta per sopravvivere diventa una lotta per esistere. Tenerezza e meraviglia per curare l'insipido abbandono allo scorrere dei giorni.
- Un antropologo su Marte, di Oliver Sacks. Diverse storie dei pazienti seguiti in prima persona dallo scrittore: al tempo stesso neurologo e antropologo. Per capire che la malattia e la sua cura non possono essere solo e soltanto legate alla corporeità umana, ma anche al vissuto dei singoli: alla complessità di una quotidianità de-strutturata, da ri-formare e ri-dimensionare.
- Dracula, di Bram Stocker. Il Vampiro più famoso di tutti i tempi vive attraverso le memorie di coloro che lo hanno conosciuto e sconfitto, restando sempre poco meno di un'ombra, poco più che un terrore.
- I Viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift. Elegante e prolissa, quanto ingegnosa e fantasiosa, critica alla società inglese del Settecento.
- Vango, di Timothée de Fombelle. Un ragazzo misterioso, dalle qualità inimmaginabili, pari solo al suo passato incalcolabile. Un viaggio attraverso la fiducia, la fedeltà e la tenacia. In un mondo alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale.