"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 25 ottobre 2010

Un sorriso, una goccia





Il vento spazzava le fronde degli alberi come non si vedeva da tempo, e la pioggia batteva sul tetto con forza, in goccioloni freddi e insistenti. Il ragazzo restava seduto proprio vicino alla finestra, leggermente aperta, come ad invitare vento e pioggia a farsi strada in casa, a prendere una tazza di caffè. Carta e penna sullo scrittoio, un vecchio bastone e un coltello da intaglio appoggiati lì vicino, un libro spiegazzato buttato sulla coperta stropicciata ai piedi del letto. Era una mattina d’inizio settimana, e c’era tutto il tempo del mondo per svegliarsi e combinare qualcosa di buono. Ora poteva immaginare i fiumi gonfiarsi e i sentieri dei boschi trasformarsi in un tappeto di aghi, fango e foglie, o i funghi ingrossarsi per poi marcire, gli scoiattoli al riparo di qualche tronco mentre rosicchiavano le riserve di pigne, o un qualche riccio appallottolato sotto una siepe pronto per andare a stanare lombrichi e coleotteri. Poteva pensare alle trote, all’immensa loro sfortuna di non sapere che effetto facesse la pioggia sul viso, o agli aironi, che se ne volavano con quel loro incedere altezzoso e non curante delle nuvole o della pioggia. Poteva immaginarsi mentre affondava le dita nel pelo soffice di un gattino ormai cresciuto e lontano. Di lì a qualche tempo avrebbe scritto, avrebbe intagliato, avrebbe preso la tela cerata per una camminata sotto l’acqua sferzante. Per il momento, però, c’era tutto il tempo del mondo.


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lunedì 18 ottobre 2010

Al chiar di luna








Non trovi che sia una notte magnifica per ballare al chiaro di Luna?
Con le stelle lassù, a riflettersi nei tuoi occhi!
E' una notte perfetta per farsi la corte, non pensi?

Con questo cielo d'ottobre a farci da complice,
le foglie che cadono al sussuro del vento
ed io che cerco una risposta a questi tuoi timidi cenni?

Vedi: anche la notte è incantata,
sembra sussurri e ammutolisca...
Persino la luce della luna sembra
un riflesso del tuo viso arrossito!

... Voglio solo ballare con te, ci stai, amore mio?
... Voglio solo farti la corte, che ne dici, amore mio?

Ecco... Questa notte voglio fare l'amore con te:
Non posso proprio aspettare che diventi giorno!
Succederà a momenti, so già che stai per crollare...

Ah... E quando sarai tra le mie braccia,
troverai il mio cuore già pronto: non ti lascerò sul più bello.
Prima o poi i miei sogni diventeranno realtà, mia cara..

Prima o poi sarai mia... e fremerai ad ogni mio tocco.
So benissimo che cederai, non cercare di resistermi...

... Voglio solo ballare, amore mio: con la luna, con te,
con questa luce d'argento e questa notte magica...
ancora una volta,
una sola...


Link alla canzone originale, Moondance di Van Morrison.


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domenica 10 ottobre 2010

Per un passero, il prossimo inverno...





Se, anche a voi, capitasse di guardare fuori dalla finestra, potreste scorgere - tra i rami in giardino o sul balcone di casa - qualche passerotto smarrito e svolazzante.


I più sensibili di voi potrebbero iniziare a domandarsi dove mai questi dolci uccelletti possano andare a procurarsi il cibo durante l'inverno, finendo quindi per prodigarsi nello sbriciolare quantità incredibili di pan secco sul davanzale della finestra. Per quanto il gesto sia assolutamente caritatevole e in buona fede, rischia di ritorcersi contro quegli uccelletti che volevate salvare: il pane, infatti, dona una sensazione di finta sazietà, e non presenta quei benefici nutritivi dei quali passerotti e simili hanno bisogno.


Allora riporto le istruzioni per costruire un buon "ripostiglio" per le semenze invernali, esattamente come quello che appenderò al mio balcone tra qualche settimana.


Per costruirlo sono necessari:
- un barattolo di vetro, il più cilindrico possibile (l'apertura non troppo stretta rispetto al vasetto)
- due tondi di cartone spesso, leggermente più stretti del barattolo di vetro
- fil di ferro
- una mistura di semenze: la più consigliata contiene miglio, girasole, papavero, canapa e frumento
- dello strutto


Bucate i due tondi di cartoncino, fate passare il fil di ferro nel primo e fissate il tutto sul fondo, annodando il filo o ancorandolo con un pezzetto di legno.


Calate il tondino col fil di ferro dentro al barattolo.


In un recipiente, preparate un misto di strutto e semenze. Lo strutto non dovrà essere in eccesso, altrimenti gli uccellini faranno fatica a trovare i semi, ma questi ultimi non dovranno essere troppi, altrimenti il nostro "serbatoio" non avrà la giusta consistenza e si disferà.


Versate la mistura nel barattolo di vetro, facendo attenzione a tenere il fil di ferro ben dritto, con una parte fuori dal bordo. Applicate poi l'altro cartoncino, premendo leggermente sulla superficie della mistura e fissatelo col fil di ferro.


Quando lo strutto si sarà solidificato, estraete il tutto dal barattolo di vetro. Se il barattolo non vi dà problemi, dovreste trovarvi con un cilindro misto di strutto e semenze, sorretto dai due tondi di cartone, con un'asola di fil di ferro pe poterlo appendere ad un albero in giardino o sul balcone.


Potete farne quanti volete, potete usare una tolla dei fagioli al posto del vetro, uno spago al posto del fil di ferro, potete applicare delle stecche di legno all'interno per facilitare l'appoggio degli uccellini, potete cambiare mistura e vedere quali uccellini preferiscono questo o quello... insomma, potete sbizzarrirvi... A patto che mi raccontiate come va!



martedì 5 ottobre 2010

Profumo d'ottobre






C'era nell'aria un profumo strano. Era qualcosa che somigliava all'umido dei funghi, quelli buoni da mangiare, o all'umido della pioggia, quella buona da ascoltare, o ancora al gonfiore delle nuvole, quelle belle da vedere. Era un profumo tutto autunnale, di quei profumi che a toccarli avrebbero ricordato capelli lunghi e vispi, raccolti in trecce e riccioli. Era un profumo accogliente: faceva pregustare qualcosa di buono che sarebbe stato pronto di lì a poco. Era un profumo tutto suo, simile a mille altri e diverso da tutto. Come di una piccola storia d'amore che cresce, silenziosa e spugnosa, nel sottobosco di una vita e si arrampica sui giorni: con la dolce pretesa di distillare pioggia e sole in egual misura, goccia dopo goccia.



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