"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


martedì 31 agosto 2010

Ahi, Settembre, che farò?






E' Settembre che bussa,
con l'aria trasparente,
le future avventure
e i frutti succosi,

O sei tu,
con i baci promessi,
i sussurri ridenti
e le labbra sognate,

A farmi sorridere
di primo mattino
per il giorno che viene?





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domenica 22 agosto 2010

Mille parole da ritrovare





Avevo mille parole meravigliate per descrivere le ultime due settimane.

Gli odori della terra scottata e degli arbusti bruciati dal sole; i colori bianchi e ambrati delle rocce e i disegni dei faraglioni; i rumori sordi delle grotte e gli spruzzi gelati del mare; la pelle liscia e abbronzata; le mani strette e indiscrete; i baci rubati e quelli negati; le parole attese, quelle mai dette e quelle di sottofondo; i legami intrecciati, quelli da interpretare e quelli accettare; la difficoltà ad imparare a non far niente e quella di ricominciare a fare qualcosa.

Ne avevo mille e più di parole. Ma le ho perse. O semplicemente accantonate.

Mentre le cerco in mezzo all'umore scuro nel quale mi trovo catapultato oggi, e le scovo seguendone il luccichio profondo e inconfondibile - come quello di una stellina d'argento - , mi sento di consigliarvi altri tre titoli che mi hanno accompagnato in questo viaggio verso Sud:

- I Quattro Fiumi, opera a fumetti firmata dall'inconfondibile Vargas e da Baudoin. Per chi conosce Adamsberg e ama i romanzi grafici. Sicuramente da non leggere senza aver prima letto gli altri titoli della Vargas: non lo si apprezzerebbe abbastanza.


- Servi, di Marco Rovelli. Un reportage di viaggio e denuncia nel mondo dei clandestini, con le parole dei clandestini: schiavi novelli per quella parte d'Italia che non conosce - o non vuole conoscere - altra via alla concorrenza che lo sfruttamento becero di macchinari umani "usa e getta". Da Sud a Nord, dalla camorra alle leggi dello Stato, dai possidenti terrieri ai piccoli imprenditori.


- Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon. Un titolo improbabile per un racconto altrettanto improbabile: l'immersione totale nell'esperienza e nell'emotività schietta di un ragazzino autistico, incosciente e dannatamente amabile.



Voi leggete, io seguo la stella e ritrovo le mie parole.


sabato 7 agosto 2010

Approfitto





Approfitto del silenzio della casa,
e mi congedo per le settimane a venire.

Ché, in un modo o nell'altro,
è vacanza anche per tutta la carovana delle mie fantasie.

Si va a Sud, finalmente.

"Stesi nell'erba tra i fiori di campo
Persi a narraci future fortune
coi sensi colmi di voglia di vita
In tasca solo speranza infinita
E una fiducia infinita nel seno..."

Come cantava il buon vecchio Bertoli.


giovedì 5 agosto 2010

Il più bel regalo






Un compleanno dolce, quello di ieri.
Una letterina di ringraziamento e auguri trovata sul cuscino la notte prima. Una mattina di sonnolento riposo e lettura. Un primo pomeriggio di pulizie e bagagli. Un secondo pomeriggio di preparativi per la cena con la Famiglia Allargata.

La Famiglia Allargata è la mia famiglia. E' una famiglia sfilacciata, provata da mille parole non dette, segnata da altrettante incomprensioni e gelosie e fraintendimenti, esperienze difficili da elaborare e da sciogliere, affetti annodati alla gola e abbracci interrotti.

La Famiglia Allargata è una famiglia provata, stanca, malinconica e un poco rancorosa. E' una famiglia difficile, politicamente frammentata, moralmente interdetta, filosoficamente scontrosa, fiduciosa nel mondo in modi e maniere contrastanti.

Eppure è e rimane una Famiglia. Anche se qualcuno non ci crede più - forse per non soffrire, forse per non voler affrontare, forse semplicemente per continuare a gridare un dolore che, così crede, nessuno vuol vedere.

Eppure è e rimane una Famiglia. Proprio perché tutti vedono l’altrui dolore - gridato o taciuto che sia. Proprio perché quei fili sfilacciati continuano ad essere tenuti strenuamente, coi denti e con le mani. Proprio perché le distanze continuano a voler essere accorciate, a costo di rincorse acrobatiche, salti roccamboleschi e maschere che non parlano, celando parole e gesti ben più sinceri e affettuosi.

Eppure è e rimane una Famiglia. Perché quei legami sfilacciati lasciano permeare un messaggio di affetto, anche dove si vorrebbe far passare solo rancore e distanza. Proprio perché permeano rancore e distanza. Facendo scaturire in chi li riceve un moto di empatico desiderio a lenire le ferite di fratelli e sorelle, madri e padri che sempre resteranno legati.

Eppure è e rimane una Famiglia. E vedere tutti - o quasi - riuniti per festeggiare il compleanno di uno di noi, è e sarà il più bel regalo di sempre.

E la festa sarà festa davvero - immensa, chiassosa e felice - quando tutti saranno tutti davvero.




martedì 3 agosto 2010

Vapori d'impazienza





Tutte le energie sono stirate,
Tutte le forze concentrate.
Tengono insieme i bulloni e i morsetti
degli ultimi giorni... delle ultime ore.

La mente è già a domenica,
i piedi sul treno,
le mani intrecciate con le mani.
I profumi della terra brulla
già si confondono con la risacca e le onde.

Parole, parole, parole,
racconti e timidezze si susseguono
circondate da paure e pudori:
soffiati via da un entusiasmo
tutto da scoprire.