"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


domenica 27 marzo 2011

Ièr, incö e duman...





Ieri, perdersi per Fare la Cosa Giusta è stato molto più facile di quanto non si fosse mai visto. Così ho lottato con un pollo al curry fosforescente, ho fatto la pace con la MoMo innamorata, ho progettato una cascina con pareti di legno e tetti d'erba, ho sognato uno stagno con le oche e un prato con gli asini. Ho comprato un paio di Jeans che li avrei presi anche solo per il nome, ho mangiato due dolci ai datteri e bevuto succo di zenzero, ho conosciuto un agricoltore che zappa in una scuola col cuore prima che con le mani, ho sorriso con amici per i quali latito nel mondo, e ho scoperto che la Signora Gina di Rimini cuce delle Borse Resistenti che nemmeno il Re Sole avrebbe potuto snobbare.


Oggi, poi, dopo la corta notte ristoratrice e la ricca colazione tardiva, mi sono catapultato in una scuola della Gallia Lombarda, dove una piccola Associazione di genitori è riuscita a mobilitare centinaia di famiglie per la locale Fiera del Libro e della Lettura. Ci sono andato come Itinerante, per mettere in piedi un piccolo e dolcissimo laboratorio si scrittura creativo-collettiva basata sull'esplorazione del giardino della scuola, alla ricerca di piccoli eroi pelosi e di gargantuesche imprese terracquee. Due storie sono nate, due storie ci siam tenuti: quella della Formica che cercava una Collina da scavare coi Fiori-trapano ma incontrava una Talpa che le consigliava di usare una Castagna (molto più comoda e agevole!); e quella del Picchio che si sentiva solo e cercava dei Fiori per abbellire il nido, che voleva invitare il RagnoLupo a cena, ma si vergognava e così mandava un'ambasciata a mezzo talpa.


Domani... Domani comincio un progetto nuovo, cercando di trasformare dei piccoli videogiocanti in altrettanti marinai di foresta, alla ricerca delle sorgenti dei fiumi e degli ecosistemi d'acqua. Poi correrò di qui e di là: telefonando, cinguettando e grugnendo come sempre. Solo per fermarmi immobile, di tanto in tanto, a sentire la pioggia fredda sulle labbra, aperte al cielo, e sulle palpebre, chiuse al mondo.


Io però, una domenica così, la finivo volentieri con dell'altro zenzero... ma di quello buono, neh?