"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 22 settembre 2008

Una voce, sottile...





Ho nostalgia dei vicoli, puzzolenti, sempre affollati e pieni di Storie.

Del mare, che calma gli animi in burrasca.

Delle salite, che rubano il fiato ma lasciano spazio ai graffittari.

Delle scalinate, così docilmente dissestate.

Della focaccia al formaggio, che col crudo è anche meglio.

Dello yogurt, da mangiare sui gradini del presidio militare.

Della Nave Italia, che prenderci il sole son buoni tutti, ma ci farei volentieri l'amore.

Della De Amicis, a piedi nudi sulla moquette a leggere o intrattenere i marmocchi.

Della Berio, piena di facce snob e bei libri da custodire.

Di Piazza De Ferrari, coi toffa da una parte e i bauscia dall'altra.

Della passeggiata di Pegli, in due, in quattro, ma anche da solo.

Di piazza Caricamento, sui gradini a mangiar schifezze dal sapore divino.

Di Principe e anche un po' di Brignole, che quando sbuchi dalle gallerie sai di essere a Casa.

Degli autobus, impareggiabili destrieri mastodontici, leggiadri come libellule.

Della vespa, l'unico mezzo di locomozione ad avere un senso (poetico).


Ma soprattutto dei vicoli.

E degli accenti.

E di tutti i volti che lì in mezzo mi hanno accompagnato.

Per quattro anni.



Avanti e indietro.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è che la naveitalia chiude la sera, ecco che c'è...

Anonimo ha detto...

Secondo me quei cancelli lì si possono saltare prima delle ronde...