"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 8 settembre 2008

Al giro di boa


Arrivano giornate, nel corso egli eventi, che si distinguono per la chiarezza del cielo, il caldo gentile del sole e la virata improvvisa degli odori verso una tonalità umida e rossastra.

Sono le giornate settembrine, cariche di una malinconia provocante, che spinge a guardare verso l'autunno già in cammino e l'inverno incombente come si guarderebbe un castello diroccato, poco prima di entrarvi: carico di memorie nascoste, ma pronto ad un'esperienza completamente rinnovata.

Ancor più cariche di energia lo sono, queste giornate, se si accompagnano a grandi novità e cambiamenti, tanto nella testa e nel cuore, quanto nelle mani e nelle gambe.
Il giro di boa è arrivato mentre me ne stavo a navigare tra i boschi del nord, senza quasi che me ne accorgessi, leggero e acrobata come un piccolo geco alla sua prima caccia solitaria.

Prendere coscienza che esistono Nomi che ritornano o Nomi che mai se ne sono andati vuol dire molto, nella vita di un marinaio.
Ancor più significativi sono i motivi per i quali questi nomi continuano ad apparire, anche dopo averli chiusi nei più reconditi cassetti. Magnificamente impensabile, infine, è quando si riesce a prendere una decisione sul come ci si dovrà comportare, verso questi Nomi. E perchè.

Anche l'aver cambiato del tutto luogo e mansioni del mio vagabondaggio professionale promette grandi cose.
Mi si prospettava un ambiente stranamente alternativo, chiuso tra una scrivania di compensato e quattro mura in vetro-cemento. E invece mi si offre carta bianca sui progetti e la possibilità di mantenere inalterata la mia natura di guida escursionistica. Un piccolo universo nel quale dar finalmente libero fondo ad estro, fantasia e voglia di coinvolgimento.

Ed è così che questo Giorno della Luna si lascia alle spalle la prima settimana di settembre, nella quale notte e giorno si sono inseguiti senza soluzione di continuità: tra gnocchi fritti, Mercanti di Liquori, grappini, birre, affetti, tenerezze e qualche ciurma di marmocchi desiderosa di apprendere i segreti dei naviganti di fiume.

Una prima settimana settembrina chiamata a portare questa nave dai Mari Estivi dell'Introspezione oltre la boa, verso le Acque Autunnali delle Meraviglie.



3 commenti:

Tom ha detto...

Lombardia, com'è facile volerti male di sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare
ma noi siamo i figli storti, nati dentro un'osteria e riusciamo a respirare, pur essendo in Lombardia

Abbiam fatto la scommessa di una vita rattoppata come quando giochi il due nella briscola chiamata
non ci provoca vergogna la volgarità o il baccano
perché anche l'occhio pesto può vedere assai lontano

Quindi non ci biasimare se non siamo riverenti
È difficile parlare con in bocca il paradenti
Se non puoi volerci bene facci almeno compagnia
Tanto sai dove trovarci... buonanotte Lombardia

Anonimo ha detto...

Bentornato ancora..

l'autunno io lo trovo meraviglioso, col suo essere stagione mediana..come le foglie che prima di toccare il suolo compiono mille e mille acrobazie a mezz'aria..come può esser noiosa una stagione così mutevole?!

Non vedo l'ora di accoglierti nel mio nuovo nido per offrirti un te' caldo mentre fuori bussa il freddo.

P.S. Terra lombarda: non regala nulla ma sa offrirsi a chi non ha paura di spezzarsi la schiena..

Tom ha detto...

Ben lieto di accettare... ma solo se posso portare io il miele di castagno... ne ho trovato uno da far girare la testa!

^_^