"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


mercoledì 13 febbraio 2008

Lo sguardo dei nanetti disturbatonni



Nel mio breve girovagar di boschi in cascine, ne ho veduti di piccoli nanetti figli di contadini, borghesotti ed emigranti stramazzare al suolo dalle risate e per la meraviglia delle cose che si mostravan loro: dalle piante nascenti, alle formiche chiacchierone, dai sassolini acquapaurosi alle correnti sfondapietraie.


Questa mattina, in una cascina mediana piuttosto grossolana della Grande Città di Nebbiascura, m'è capitato d'incontrare il più curioso ed emblematico dei nanetti disturbatonni. Si trattava d'un piccolo scalzacane con il vizio di tirar sonore pugnatte ai muri, con tanto di segnacci alle gnocche d'entrambe le manozze.


Io, da buon marinaio di foresta, ho cercato di locchiarlo di traverso, facendogli capire che No, non si fà di far male ai signori di mattone, che tanta fatica già fanno a tenersi sù da soli. Al posto che intimorirsi, il nanerottolo forzutoide ha preso baracca e calzoncini e s'è levato dalla sedia per venire a locchiarmi - nel bel mezzo del discorso - dritto dritto in mezzo al grugno, chiedendo se non fosse il caso che noi si andasse a Menarci le mascelle fuori dalla cascina.

Sorpreso di cotanta ardita spavalderia, ho squadrato il piccoletto dall'alto dei miei 30 puffi d'altezza, e lui che reggeva lo sguardo torvo senza batter ciglio. Al che, credendo di veder nel fondo dei suoi occhietti chissà quale gigante trita-bambini d'un padre o fratello maggiore, ho sfoggiato il più bel sorriso armosmanioso e c'ho fatto capire che Più tardi ce la saremmo vista da veri cowboy (occhiostrizzandolo).

Ringalluzzito dalla sfida, il locchioso moccioso s'è spavaldato davanti alle belle della stanza e s'è diretto bullone al suo scrittoio.

Come sia finita non è cosa interessante, per cui non tedio le vostre attenzioni con altre parole.

Vorrei però impegnare il vostro intelletto sul fatto che un virgulto di qualche centimetro abbia a modello - di più - abbia come unico e solo modello un comportamento sì fatto.

E molti come lui, non c'è da dir scandalo.








2 commenti:

lanessie ha detto...

Tu tosto facesti bene a sfidarlo in singolar tenzone. Da quaggiù noto comunque un gusto per la sfida e un senso ironico tipici dell'infanzia.
Cosa già positiva, in una generazione di piccoli adulti, tristi nella loro adolescenza precoce e nei loro vestiti del papà, che non vedono mai.

Mattia ha detto...

Spero non sia successo nulla di grave, che nessuno si sia fatto male e che la maturità, il sano buon senso e l'esperienza di vita abbiano prevalso.
Però c'è un fastidioso clandestino in fondo alla stiva della mia mente che spera che tu gli abbia strofinato la faccia sul cordolo del marciapiede.
Strush strush.
Sti maledetti clandestini.
Mattia.