"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


giovedì 31 luglio 2008

E come d'incanto, scappano i giorni


Sfuggono, volano, scivolano da sotto i piedi, e si nascondono dentro la mia ombra, alle spalle, per sparire e riapparire solo più in là, dove ormai non posso più fare nulla, se non ammirarle mentre mi guardano ammiccanti, sempre più piccole all'orizzonte.



Sono le giornate leggere, tinte di quel rosso autunnale che pare circondare ogni grande attesa, ogni grande serata, ogni grande partenza.



E allo stesso tempo sono quelle giornate che seguono, senza peso o consistenza, altre giornate cariche di esperienza e traboccanti di eventi.



Sono le Giornate di Mezzo, che vado perdendomi alle volte. Come questi martedì e mercoledì e giovedì. Passati a lavorare sotto il sole cocente, a ramazzare e spazzare, a spostare e riparare una casa nel bosco che forse sarà la sede delle prossime mie fatiche e forse no. Che faticherò altrove. Forse.



Sono giornate passate così, con un occhio che guarda ancora alla domenica slovena - fatta di discese difficili e perfettamente riuscite, nuove sicurezze e momenti di vero incanto naturalmistico - e con l'altro si proietta in avanti - verso un sabato di festeggiamenti anticipati e un martedì volante tutto proteso verso le nordiche lande svedesi.



E come se avessi poco da fare - tra i preparativi della Festa del Trentennale e la partenza a metà tra Anatomia dell'Irrequietezza e Into The Wild - venerdì mattina ho un piccolo grande colloquio, sempre nel settore dei marinai di foresta dediti alla pedagogia interattiva...



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