"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


martedì 15 aprile 2008

Sul soffitto della Stazione di posta del Panda


Alla Stazione di posta del Panda, questa sera, l'aria è tesa. Si respira stanchezza. I volti tirati dei marinai e delle marinaie sembrano pieni di polvere, come dopo una lunga traversata di un qualche deserto roccioso. La chiglia delle navi da foresta sono segnate, e portano i segni inconfondibili del troppo viaggiare: quasi fossero scarpe che sono in giro da gran tempo. Gli occhi sono curvi a terra e le gambe risentono di qualche chilometro di troppo.

Alla Stazione di posta del Panda, questa sera, si risparmiano le parole, quasi che il fiato sia prezioso come l'acqua per il muschio. Ogni parola è misurata e centellinata sulla punta delle labbra e delle dita. Qualcuna di queste parole è anche una parola di avvertimento. Nei viaggi precedenti qualcuno della ciurma non è stato contento di come è stato trattato, vuoi perchè non lo si è lasciato fare shopping come voleva, vuoi perchè qualcuno dei suoi piccoli e adorati mozzi è stato redarguito con troppa sollecitazione.


Ma questi marinai non si lasciano fermare.
E sanno che domani un'altra nave li porterà lontano.
Un'altra meta, un'altra ciurma.
Rientro previsto nella serata del giorno di Venere.

Buona strada a chi va.
Buon riposo a chi resta.
E ora è meglio sistemare il sacco a pelo e infilarsi dentro, ad aspettare l'alba parlando delle stelle, immaginate da qui, sul soffitto della Stazione di posta del Panda.

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