"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


mercoledì 2 aprile 2008

Edera nel deserto

La tenda nel deserto, non si sa bene come, è stata costruita lasciando cadere nella sabbia delle sementi di Hedera Fulgea, su innesti di palma da dattero - lavorati e allineati ad hoc. Ha una forma vagamente tondeggiante e la penombra al suo interno è fresca, rilassata.

I nomadi - seduti in cerchio tra tappeti e cuscini - si passano un vassoio argentato, lucidato a specchio, sul quale è posata una sola tazza di vetro. Thé nero, menta, cannella, miele e datteri in infusione. Uno alla volta, la prendono, si specchiano nel vassoio, sorseggiano quanto basta e dicono la loro sulla questione.


Stakanov dice che sta tenendo botta.
Anche in questi giorni deliranti di trasferte e chilometri, riesce a trovare il tempo per ricamare col pizzo e l'orlo dei fazzoletti di tempo che parrebbero infinitesimali, ma che profumano di infinito.
Ieri e oggi, a Città dei Vicoli, Stakanov ha incontrato persone favolose che non vedeva da tempo. Ha ballato, bevuto e cantato, massaggiato, baciato e fatto l'amore.

Beato lui, annuiscono gli altri.

Anche Bebop, il cowboy acquamarino, tiene botta.
Se n'è stato tutto il giorno a sguazzare tra i palloncini e le bolle di sapone del palcoscenico, aspettando che anche gli altri pesciolini del Porto dei Piccoli sistemassero le loro battute e le loro scenografie, per lo spettacolo celebrativo che si è tenuto in serata.
E che spettacolo, ragazzi.
Un'ora e trenta minuti di canti, balli e bevute, massaggi, baci e abbracci.

Beato lui, approvano gli altri.

Il marinaio di foresta sta tenendo botta, ma è decisamente stanco.
Anche se felice.
Dopo mille chilometri, una notte quasi in bianco e questa strana voglia di raccontare, domani mattina si alzerà per accompagnare una vivace accozzaglia di marmocchi di Città Grande di Nebbiascura a incontrare i loro gemelli di Città Primadeimonti, vicino al lago, tra i boschi.
Chissà che giornata.

Beato lui, si dicono gli altri.



Quello di cui non si hanno più notizie da un po' è l'eremita australiano. Bisognerà aspettare che la tenda arrivi sotto il suo albero. E comunque starà meditando a fondo sulla bellezza della vita...

Beato lui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

beato lui, dicono soprattutto quelli che sono presenti, a volte:O)