"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


martedì 11 marzo 2008

Precariato e nomadismo, tanto domani parto ancora...


Essere precario significa non sapere che cosa si farà dopodomani, il mese dopo, tra sei mesi. Senza nemmeno sapere se si calcherà la stessa terra o se ci si troverà in terra straniera alla ricerca di qualche minerale prezioso (come il Rhum, ad es).

Nomade è quella condizione per la quale resti costantemente in movimento, ma sai perfettamente che dovrai essere in quel certo posto al sorgere del tal pianeta, altrimenti i tuoi animali non figlieranno e le tue sementi marciranno nelle botti. Certo, il cambio di rotta è qualcosa di previsto, ma sempre rischioso (e, certo, affascinante...).

Ora, dipendere dalle tabelle di marcia altrui, che fa parte della gavetta, è davvero snervante.

Autonomia nomade! Ecco quello di cui necessito, in qualità di Marinaio di Foresta!

Intanto domani parto.
Monaco di Baviera.
Dachau.
Castello di Neuschwanstein.

Tre giorni tre.
Di birra, brutale memoria collettiva che fa del bene, e favole tra Wagner e Disney.

Meglio preparare i bagagli per bene, non si sa mai.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Timothy,

sai che ti dico?
Me ne vado due giorni nelle Alpi Apuane: io, il mio zaino, la mia tenda e le montagne.

Ciao!

Marco