"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


giovedì 28 maggio 2009

Heard in the Grapewine










L'Acquario ha una piccola corte proprio fuori dal portone. Una corte discreta, appena rimessa a nuovo, con tutto un ciottolato bianco nel mezzo e una serie di lastre grigioperla tutt'attorno. E un fontanile in pietra nell'angolo nascosto.

La Corte dell'Acquario è piena degli schiamazzi dei giannizzeri che rientrano dalle loro incursioni nel Mondo Esterno, ma è anche piena di piante, che in questo maggio di piogge e sole hanno avuto la voglia e lo spirito di darsi da fare e crescere d'un verde che più smeraldo non si può.

C'è un angolo di luce e silenzio, nella Corte dell'Acquario: se ne sta rintanato tra la porta del refettorio e le scale che salgono agli alloggi del piano superiore, dove dimorano gli avi e i saggi che tanto hanno fatto per l'esistenza dell'Acquario.

Se si entra nel refettorio all'ora del Meriggio, appena prima dell'Ora dei Giannizzeri, e si ha la pazienza ed il tempo di sedersi guardando di fuori, si può gustare tutta la meraviglia di un cielo intonacato d'indaco che a malapena riesce ad infilarsi tra le spledenti foglie di vite che pendono dal pergolante balcone.

E proprio lì sotto, dove il sole spinge quelle ombre saltellanti dentro gli occhi socchiusi su quel mondo verde-acqua, si può sentire l'aria e la calma di un cuore che piano piano riprende a respirare.



Nessun commento: