"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 20 ottobre 2008

Gesti sciamanici






Finito l'incontro preliminare, nel quale spiegavo ai marmocchi di turno che ho fatto il sopralluogo nella loro palude per organizzare per bene la loro super-uscita, mi accingo a rimettere la Cartina dell'Europa sul chiodo dal quale l'avevo tolta.

Il chiodo ospitava, da tempo immemore, quel povero cristo appeso a braccia aperte: il figliolo dello spirito, per intenderci.

L'insegnante del caso cerca in qualche modo di darmi una mano, visibilmente agitata.
Nel mentre entra tale professore di musica, nonché dirigente scolastico.

- Marina, sono venuto a chiederti di spostare la tua ora, doma.... ma cosa state facendo?

- Riappendiamo la cartina, dice la professoressa con un sorriso tirato.

- Ma sul Gesù? E no, eh!

- Guardi, che il Gesù c'è anche senza crocefisso..., dico io con fare sornione

- Eh, bravo... finisce che qui mussulmanizziamo tutto, poi! Ci trovo io un altro posto domani!

Detto questo, fa per andarsene, e quasi imbocca la porta. Si gira di scatto, chiudendo i talloni, alza la mano destra tesa al cielo, chiude indice e pollice in un vago segno di "ok" e, rivolto ai bambini sorridenti, grida

- Uè, m'racumandi: Semper in pè!

E sparisce.


Ora. meno male che son nato diplomatico e professionale, ma non troppo.

Avrei voluto intavolare una discussione pacifica e approfondita sui deleteri valori del fascismo e sulla finta prevenzione dal "cambiamento da osmosi col diverso", nonché sulla fasulla e ipocrita riscrittura delle pagine della Storia più o meno recente, per finire con la ridicola convinzione che "Padania" sia un concetto geo-sociografico reale e omogeneo. Al primo accenno di orgoglio padano, però, avrei perso le staffe, perchè sono proprio stufo di sentire queste stronzate.
Ho preferito ingoiare.


Però, cazzo.

Mi dico, se questi sono gli insegnanti di oggi, che lo facciano questo benedetto federalismo.

E che si rinchiudano tra i monti di qualche loro boia di tempio celtico ad insegnare a cacciare come facevano i loro trisavori inventati.

Che noi, al di qua del confine, ci liberiamo di questo peso e ricominciamo seriamente a creare una società che si basi sulla condivisione e sulla espansione delle esperienze.




E poi mi calmo e mi chiedo, non sarà che comincio a ragionare come loro?

Come si può ragionare con questi elementi, capire il senso profondo di questi cambiamenti e ipotizzare nuovi, più inclusivi, scenari?








1 commento:

Anonimo ha detto...

Io ti dico solo che l'omofobo e fascista Haider, la notte che è morto, rientrava da un noto locale gay.
Dubito che un singolo leghista si rinchiuderebbe in un tempio celtico.

E' veltroniano pensare che dire in faccia a questi stronzi quello che sono - e cioè semplicemente dei razzisti che hanno trovato delle scuse coreografiche per non vergognarsi di quello che pensano - voglia dire mettersi al loro livello.
Semplicemente, noi abbiamo ragione e loro hanno torto. E' decisamente il caso di ricoradrglielo continuamente.