"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


venerdì 1 agosto 2008

Bilancia professionale


Su un piatto della bilancia c'è un lavoro sicuro per almeno un anno, come sostituzione di maternità. Con stipendio fisso (part-time fino a gennaio e full-time fino a ottobre).
Sull'altro c'è un lavoro inconsistente, fatto di enormi periodi di morta e gargantueschi periodi di lavoro.


Sul primo piatto c'è un lavoro in ufficio, nel settore dell'educazione ambientale, come organizzatore, promotore nelle scuole e progettista.
Sul secondo piatto c'è un lavoro di attività sul campo, nei boschi e in fiume.


Sul primo c'è il tempo per una sola collaborazione, che comporta una crescita professionale e la possibilità di entrare, alla scadenza, nel giro degli operatori sul campo.
Sul secondo c'è tutto il tempo per un sacco di piccole collaborazioni saltuarie, nonchè periodi per lavorare all'estero.


Sul primo c'è un ambiente dinamico, ben strutturato e attivo nel settore da anni.
Sul secondo c'è un ambiente dalle enormi potenzialità di crescita ma dalle risorse (intellettuali ed economiche) fortemente limitate.


Sul primo c'è qualcuno che non conosco per nulla e che dice di essere fortemente interessato a me e al mio profilo.
Sul secondo c'è qualcuno che conosco da tre anni, assertivo per natura e ben distante dall'elargire complimenti, ma che intende puntare su di me per far crescere l'associazione.


Sul primo c'è la Ragione della crescita professionale e della "indipendenza" economica. C'è che sarei un organizzatore, più che un educatore.
Sul secondo c'è la Passione per il lavoro, l'ardore dell'essere lì e fare qualcosa di insolitamente speciale. C'è che resterei una guida, più che un educatore.


Sul primo c'è che potrei riprendere gli studi e mi dovrei sbattere un botto per fare l'università da non frequentante.
Sul secondo c'è che avrei il tempo per frequentare, ma sarei troppo impegnato a cercare lavori per tappare i buchi.



Credo di aver piazzato tutti i pesi (ognuno della sua grandezza...).


Non resta altro che togliere il fermo, e vedere la bilancia da che parte cade.


Credo sarà un'operazione piuttosto difficile.




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