"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


martedì 5 agosto 2008

Delusi e frementi


I nomadi avevano finito di attrezzare il campo mobile.


Stakanov non la piantava di pensare alle lettere da spedire, per avvertire tutti della loro prossima partenza. E sperava che le cose, al rientro, sarebbero andate come voleva, perchè sapeva bene da che parte avrebbe pesato la bilancia professionale.


L'eremita sull'albero non ne voleva sapere di spostarsi, così fu lasciato dov'era: a penzoloni del suo platano secolare, a rimuginare della vita e delle sue conseguenze.


Bebop, il cowboy acquamarino, spruzzava acqua e sbatteva le pinne, lanciando altissimi gridi texani e scagliando ad altezze ragguardevoli i pesanti bagagli, neanche fossero stecche di ghiaccioli.


Il Marinaio di foresta bramava sentire i piedi fargli male e le gambe dolere per il troppo cammino, con un groppo all'altezza del cuore che si spandeva via via verso le braccia e le mani, pronte ad afferrare qualsiasi cosa la vita gli avesse portato davanti nelle giornate a venire.


Il Marinaio era deluso.

Era stato avvicinato dal Re del Ferro e del Fuoco, con il quale aveva un rapporto del tutto particolare e altalenante.

Il Re si era proposto come compagno di viaggio per la carovana dei nomadi sulle spine, in questo gran-tour verso Nord. Sulle prime il Marinaio non aveva saputo che dire: una proposta tanto ardita non se l'aspettava proprio. Ma un secondo dopo, il Marinaio aveva accettato di buon grado, pensando fosse la migliore occasione per costruire qualcosa che non c'era mai stato.


E allora, c'erano stati i preparativi, i chiarimenti, i progetti e le spiegazioni. E il Re del Ferro e del Fuoco si era mostrato convinto di quel che voleva. Voleva partire, gli avrebbe fatto bene. Anche a costo di abbandonare per un po' la sua consigliera, L'Interpretatrice dei Fatti, abile fattucchiera.


Poi però, il dubbio si insinuò nella mente e nelle orecchie del Re. Come ci fosse arrivato, là dentro, era di facile intuizione, ma il Marinaio non si sarebbe mai azzardato a fare ipotesi infondate.


Fu così che, prendendo come scusa una spiacevole vicenda del tutto marginale, il Re del Ferro e del Fuoco si tirò indietro. Decise che non ci sarebbe più stato un viaggio assieme. Pensando che fosse del tutto inutile cercare di costruire un rapporto nuovo col Marinaio e i suoi Nomadi.


Nè ora, nè mai.

Il Re del Fuoco e del Ferro voleva restare nel suo castello, circondato da ciò che non poteva ferirlo e lontano da tutto quello che non capiva e non voleva nemmeno vedere. Lui, così forte eppure così indifeso nei confronti del mondo, accarezzato da parole dolci e bastonato da violenti insulti, provenienti dalle stesse doppie labbra.



Così il Marinaio e i Nomadi si trovarono soli, nuovamente.

A fremere per la partenza e a godere del momento in cui i bagagli sono caricati sulle spalle e il primo passo è mosso, subito seguito dal secondo. Mentre la porta di casa, alle spalle, si chiude e non si sa bene quando la si vedrà aprirsi di nuovo.


3 commenti:

Tom ha detto...

Miei cari, con questo post si chiude una parentesi.

Il 27 agosto dovrei rientrare dalla Svezia.

Cercherò di tenere aggiornato il sito, ma ho i miei dubbi sulla riuscita di questo intento, data la natura nomade e boschiva dell'avventura.

Un abbraccio collettivo a tutti quanti.

A presto
Tommi

Anonimo ha detto...

Amundsen, Scott, Peary... Aggiungo alla lista Andrèe, misconosciuto esploratore svedese che a fine '800 tentò di raggiungere il Polo Nord su un pallone ad elio. Lui e i suoi due compagni si schiantarono sui ghiacci ma continuarono a documentare l'impresa. Li ritrovarono surgelati trent'anni dopo. Insieme a loro, intatti, i diari e le lastre fotografiche dell'Avventura. Sono entrati nel mio Pantheon personale.
A presto, vecchio Orso Puzzone.

Tom ha detto...

E non sai quanto, puzzone, dopo questo super Grand Tour dei miei stivali!

Grazie per l'aggiunta, Dugongo!

Speravo di trovarti, in terre nordiche... ma mi sa che ci torniamo l'anno prossimo, eh?

Porta l'ombrello! ;-)