"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 2 giugno 2008

La svezia dietro casa



Sul finire di questo maggio autunnale, ho fatto visita ad un angolo di svezia. Ma non la Svezia lontana e piena di renne: una svezia vicina e intima, che mi fregio di conoscere ma alla quale ultimamente stento ad avvicinarmi, più per limiti emotivi che di età...

A spingermi nella sperimentazione e a farmi compagnia - condividendone il bene e il male, senza alcuna malcelata equidistanza - la dolce donna Tuttatonda Testaquadra, teneramente più avventuriera nell'animo che nella pratica. Semplicemente adorabile.

A farci da campo base, una tenda barattata per due bicchieri di rhum, qualche masserizia da viaggio, una pioggia lieve che andava e veniva, l'erba bagnata tra i piedi nudi e il canto di civette e allocchi. Lì accanto, qualche ignaro viandante che passava a chiedere i miei servigi di traghettatore.

Culmine dell'esperienza, una discesa in corrente con canoa in stile apache nella luce di un tramonto rosso fuoco e gonfio del profilo di mille nubi. Come vecchi cercatori d'oro alle prime armi, ci siamo affannosamente prodigati per risalire un ramo secondario del fiume, solo per vederci costretti a piegare il capo davanti a Sua Maesta il Fiume Azzurro.

Intrappolati dalla corrente, abbiamo affrontato guadi di acqua avvelenata, intricati sentieri di rovi carnivori e il pericoloso Gorgo di Sottoponte, per uscirne indenni e ricevere aiuto da due giovani cavalieri del fiume, che ci hanno gentilmente riaccompagnato al campo con le loro cavalcature senza sella.

Dopo una buona pizza e qualche bacio, siamo tornati a prendere la canoa laddove l'avevamo abbandonata dopo la poco assennata discesa, accompagnati da mille risate e altrettante realtà alternative che si snocciolavano dalle nostre labbra affamate di fantasia e avventure.

Il giorno dopo, per chiudere degnamente, ho persino ricevuto in dono da un vecchio druido traghettatore due pagaie in legno che potrebbero avere l'età del mondo e che luccicano al solo sentir parlare di fiumi. Mi stupirei se tra le loro venature non celassero un qualche sortilegio per il Dominio dell'acqua.













4 commenti:

lanessie ha detto...

ah! Più avventuriera nell'animo che nella pratica?!? La prossima volta pianto i piedi e chiamo un taxi! oh!

Tom ha detto...

Beh, beh, beh...

^.^

Anonimo ha detto...

Gli scatti sono tuoi?

Tom ha detto...

@bergamopisano. Ehi... magari!
Cmq nei miei scatti ci metto la firmetta ^_^

Allora, alla fine ci troviamo in svezia?

Saremo a Stoccolma di sicuro tra il 10 e il 16, o qualcosa del genere.

Se no a Norrkoping attorno al 6/7!