"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 29 agosto 2011

Pagina su pagina...





Tra un'onda e l'altra, tra un tuffo in torrente e l'altro, tra una notte insonne e l'altra, dall'ultima volta che ho scritto delle mie letture, mi sono passate fra le dita le pagine di:

- Il Mondo Sommerso, di J.G. Ballard. La storia della perdita dell'esistenza, nell'entropica calura di un mondo ormai non più adatto alla forma umana.

- Lolita, di Vladimir Nabokov. Un monologo ossessivamente tenero e romanticamente invasato sull'impossibilità di possedere ciò che per sua natura è ingenuo e immacolato - e per questo affascinante - senza alterarlo irrimediabilmente.

- Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne. Strabiliante racconto di fantascienza ottocentesca, con tutti i tipici eccessi di fiducia nelle Scienze o nell'Uomo, di obiettivi utopici, di volontà messianiche e missioni gargantuesche.

- I tre moschettieri, di Alexander Dumas. Le avventure di un giovane armato solo delle sue abilità e della sua incoscenza, talvolta scambiata per coraggio, altre volte per pura ingenuità. Il titolo resta incomprensibile: visto che i veri protagonisti sembrano essere più i lacché dei moschettieri, che i moschettieri stessi.

- Wave watching, una guida illustrata per l'osservatore di onde, di Gavin Pretor-Pinney. Il "come e perché" assolutamente geniale sulle onde, in ogni loro singola forma: da quelle marine a quelle sonore, a quelle sociali, a quelle del corpo umano.

- Feste galanti, di paul Verlaine. Poesie romantiche, erotiche, passionali nella loro forma più nobile ed estemporanea.

- La Cavalcata dei morti, di Fred Vargas. Un'altra profonda e arzigogolata avventura per il personaggio più riuscito della scrittrice francese: questa volta il Commissario Adamsberg se la deve vedere con una masnada di fantasmi vendicatori.

- Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro. Delicato monologo di una fantascienza ancor più delicata. Da leggere immediatamente prima o immediatamente dopo aver visto il film ad esso ispirato.

- L'uomo verticale, di Davide Longo. Senza come e senza perché, si è catapultati con il protagonista in un futuro terribile, nel quale tutto sembra perdere la propria forma originaria, e la lotta per sopravvivere diventa una lotta per esistere. Tenerezza e meraviglia per curare l'insipido abbandono allo scorrere dei giorni.

- Un antropologo su Marte, di Oliver Sacks. Diverse storie dei pazienti seguiti in prima persona dallo scrittore: al tempo stesso neurologo e antropologo. Per capire che la malattia e la sua cura non possono essere solo e soltanto legate alla corporeità umana, ma anche al vissuto dei singoli: alla complessità di una quotidianità de-strutturata, da ri-formare e ri-dimensionare.

- Dracula, di Bram Stocker. Il Vampiro più famoso di tutti i tempi vive attraverso le memorie di coloro che lo hanno conosciuto e sconfitto, restando sempre poco meno di un'ombra, poco più che un terrore.

- I Viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift. Elegante e prolissa, quanto ingegnosa e fantasiosa, critica alla società inglese del Settecento.

- Vango, di Timothée de Fombelle. Un ragazzo misterioso, dalle qualità inimmaginabili, pari solo al suo passato incalcolabile. Un viaggio attraverso la fiducia, la fedeltà e la tenacia. In un mondo alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale.





1 commento:

lastreganocciola ha detto...

Il Mondo sommerso me l'hai riportato da tanti, tanti anni fa; chissà se ha suggestionato anche te come, all'epoca, me? ma io ero più piccola...
Vango, invece, mi incuriosisce..
Ricambio con la segnalazione nel mio post di ieri, l'ho trovato carino assai anche a prescindere dalle speculazioni esistenziali.