"Le storie servono alla poesia, alla musica, all'utopia, all'impegno politico: insomma all'uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché in apparenza non servono a niente: come le poesie e la musica, come il teatro e lo sport... Servono all'uomo completo e, vorrei aggiungere, a completare un uomo."
Gianni Rodari


lunedì 4 aprile 2011

Ineluttabilmente Aprile



Ineluttabile.

E' tutta la mattina che mi ronza questa parola tra la mente e le labbra. La leggo col pensiero, avanti e indietro, la assaporo sulla punta della lingua, la spezzetto con i denti, la farfuglio con le labbra: cerco persino di modellarla con le dita, disegnandola nell'aria.

Ineluttabile è un po' il senso di questa calda primavera, con la sua miriade di insettucoli volanti usciti dalle tane tutti assieme, con i nidi di ragno che esplodono gialli e infinitesimali dai mucchi sul balcone, con quest'aria leggera e sollazzevole, con questo sole che gioca con le nuvole velate come una sposa timida e desiderosa.

Ineluttabile è un po' quel senso di sonno che assale quando tutta la Natura esce dal letargo e tu, piccolo uomo che ha passato l'inverno a inseguire fatti e parole, davanti a tanta vita e tanta frenesia non puoi fare a meno di fermarti, denudarti e lasciare che il Mondo, con i suoi venti e i suoi insetti, ti passi un po' addosso, mentre riprende velocità: inevitabile bilancia di frenesie complementari.

Ineluttabile, poi, è il senso d'immersione diffusa e profondo compatimento che provo sfogliando e rileggendo mille volte il Passaggio delle Ore e i mille altri componimenti racchiusi in "Poesie di Alvaro de Campos", raccolta di scritti eteronimi di Fernando Pessoa.

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