
Qualcuno di questa stoffa deve essere per forza di cose una persona speciale. Una persona che riesce a leggere la realtà attraverso un filtro tutto suo. Una persona dalla sensibilità inusuale, dalle energie incontrollabili e travolgenti, eppure di una fragilità mai provata. Una sorta di supereroina di cartacrespa.
Ho conosciuto questa Piccola Grande Amica anni fa, quando ancora non sapevamo quali mari avremmo dovuto solcare e quanti di questi mari avremmo solcato assieme.
L'ho vista crescere, tra un pianto e una risata, un abbraccio e una bevuta, un po' nella sua mansarda soppalcata, un po' nella mia camera riarrangiata. Sono passati quasi tre lustri da quando incrociavamo gli sguardi nei corridoi della nostra comune cascina, qui a Città di Mezzobosco, assieme a mille altri marmocchi che non capivano niente di quello che gli capitava intorno.
Sono passati tre lustri nei quali abbiamo condiviso e scambiato opinioni su che cosa sia l'Amore, quello Vero, e su quali illusioni siano più giuste da confondere coi Sogni, e su quali desideri valessero la pena di vedere una vita sacrificata fino in fondo.
L'ho vista crescere, e maturare giorno dopo giorno una smodata voglia di lasciarsi alle spalle questa brutta e piccola cittadina, che troppo le ricordava lo sguardo perso della madre e urla velate del padre, così come gli amori troppo grandi per essere coltivati e le delusioni troppo cocenti per essere lavate via.
L'ho vista crescere e prendere il coraggio un poco alla volta, fino all'ultima delusione, fino all'ultima domanda senza risposta. Ed eccola qui, che fa i bagagli, indaffarata come non mai: segretamente innamorata del mondo, con il mondo che l'aspetta a braccia aperte, passa le ultime giornate nella vecchia casa a chiamare gli amici di un tempo e a incontrare gli amori andati. Quasi a cercare l'unica conferma che le si legge negli occhi: Ho paura, ma ce l'ho fatta.
Ed eccola, la piccola grande Iris, che si era messa in testa di partire per la sua Grande Avventura ben prima di sapere quale fosse. Con un bagaglio di sogni in mano e un fazzoletto pieno di ricordi appeso al bastone. Che mi viene a trovare, e con un bacio sulla guancia mi dice Addio.
E allora Addio, dolce amica, ero fiero di te quando ancora ti sentivi persa.
Ora che hai trovato una via, la tua storia mi ricorda quella di un piccolo rimorchiatore che, quando la tempesta abbattè il faro, si gettò a sfidare onde che nessun altro avrebbe potuto sovrastare, per segnalare con le sue piccole lanterne la direzione ai mercantili in arrivo.
E ne sono orgoglioso.
P.s.
Blackbird singing in the dead of night
Take these broken wings and learn to fly
All your life
You were only waiting for this moment to arise
Black bird singing in the dead of night
Take these sunken eyes and learn to see
all your life
you were only waiting for this moment to be free
Blackbird fly, Blackbird fly
Into the light of the dark black night.
Blackbird fly, Blackbird fly
Into the light of the dark black night.
Blackbird singing in the dead of night
Take these broken wings and learn to fly
All your life
You were only waiting for this moment to arise,oh
You were only waiting for this moment to arise, oh
You were only waiting for this moment to arise
(Blackbird - The Beatles)
Take these broken wings and learn to fly
All your life
You were only waiting for this moment to arise
Black bird singing in the dead of night
Take these sunken eyes and learn to see
all your life
you were only waiting for this moment to be free
Blackbird fly, Blackbird fly
Into the light of the dark black night.
Blackbird fly, Blackbird fly
Into the light of the dark black night.
Blackbird singing in the dead of night
Take these broken wings and learn to fly
All your life
You were only waiting for this moment to arise,oh
You were only waiting for this moment to arise, oh
You were only waiting for this moment to arise
(Blackbird - The Beatles)