
La fatica solare, il sole che spacca, il vento che frega.
La pioggia che manca, che manca
e poi spazza i pensieri.
I piccoli marinai che sbuffano e ridono
e si tuffano e s'impegnano.
Le colazioni gridate, i pranzi bruciati.
Le capriole in acqua, i sorrisi meloni.
Le ragazzine francesi che passano
e ridono, e ridono, e ridono,
con le mani davanti ai sorrisi.
I ragazzini italiani che le vedono passare
e guardano, e guardano, e guardano
con gl'occhi sgranati di chi ha scoperto il Divino.
La vacanza che non è una vacanza, ma è una vacanza.
Una voce tanto lontana, ma ch'è tanto vicina
da sussurrare dolcezze.
La pelle che brucia, contenta d'essere,
provare, fare e disfare.
Le mani, le braccia, le gambe:
vive, come l'acqua bianca all'intorno.
Il domani, che è solo domani,
e stasera che è solo sonno felice.
Nessun commento:
Posta un commento