
La sensazione è quella di riemergere dopo una grande apnea, alla fine di un'avventura poderosa.
Penetrati nell'antro oscuro, abbiamo combattuto draghi assassini e farfalle carnivore, ci siamo fatti in quattro per recuperare le pietre magiche e poi, proprio mentre tutto crollava e bruciava di esaltazione, ci siamo tuffati nella baia rumoreggiante e scura - in fondo alla quale una strana luce azzurrognola faceva sperare nella classica via di fuga.
E poi ci siamo ritrovati a galleggiare in pieno oceano, girandoci a guardare il vulcano che si era appena risvegliato - ultimo guardiano di quelle pietre che avevamo sottratto.
E galleggianti, alla deriva, ridevamo e sbattevamo le mani sull'acqua... Per vedere il piccolo clipper amico all'orizzonte. Così abbiamo iniziato a nuotare in quella direzione, con il peso leggero del bottino nella sacca a tracolla.
Uscire da questa primavera è stato un po' così.
Siamo solo all'inizio, gente.
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