
Un compleanno dolce, quello di ieri.
Una letterina di ringraziamento e auguri trovata sul cuscino la notte prima. Una mattina di sonnolento riposo e lettura. Un primo pomeriggio di pulizie e bagagli. Un secondo pomeriggio di preparativi per la cena con la
Famiglia Allargata.
La Famiglia Allargata è la mia famiglia. E' una famiglia sfilacciata, provata da mille parole non dette, segnata da altrettante incomprensioni e gelosie e fraintendimenti, esperienze difficili da elaborare e da sciogliere, affetti annodati alla gola e abbracci interrotti.
La Famiglia Allargata è una famiglia provata, stanca, malinconica e un poco rancorosa. E' una famiglia difficile, politicamente frammentata, moralmente interdetta, filosoficamente scontrosa, fiduciosa nel mondo in modi e maniere contrastanti.
Eppure è e rimane una Famiglia. Anche se qualcuno non ci crede più - forse per non soffrire, forse per non voler affrontare, forse semplicemente per continuare a gridare un dolore che, così crede, nessuno vuol vedere.
Eppure è e rimane una Famiglia. Proprio perché tutti vedono l’altrui dolore - gridato o taciuto che sia. Proprio perché quei fili sfilacciati continuano ad essere tenuti strenuamente, coi denti e con le mani. Proprio perché le distanze continuano a voler essere accorciate, a costo di rincorse acrobatiche, salti roccamboleschi e maschere che non parlano, celando parole e gesti ben più sinceri e affettuosi.
Eppure è e rimane una Famiglia. Perché quei legami sfilacciati lasciano permeare un messaggio di affetto, anche dove si vorrebbe far passare solo rancore e distanza.
Proprio perché permeano rancore e distanza. Facendo scaturire in chi li riceve un moto di empatico desiderio a lenire le ferite di fratelli e sorelle, madri e padri che sempre resteranno legati.
Eppure è e rimane una Famiglia. E vedere tutti - o quasi - riuniti per festeggiare il compleanno di uno di noi, è e sarà il più bel regalo di sempre.
E la festa sarà festa davvero - immensa, chiassosa e felice - quando tutti saranno tutti davvero.